Il tour di #eccellenzadentale prosegue in Veneto. Oggi conosciamo Pastelli, che dal 1978 rompe gli schemi del convenzionale e porta il colore negli studi dentali e non solo. “Benvenuti“, ci accoglie sorridente Gianna Pamich, che ci racconta la storia di un successo che è diventato eccellenza nel suo campo. “Si avvertiva la necessità di un articolo più elegante, più curato per il dentale, e prima… non esisteva nulla. Pastelli prende il nome dai colori, perché furono introdotti per la prima volta in un mondo dove le sfumature non esistevano, era tutto completamente bianco, asettico.”
Visitiamo il luminosissimo stabilimento, la luce fa risaltare ancora di più i (tanti) colori dei tessuti che vediamo. Chiediamo di spiegarci perché Pastelli vuol dire eccellenza.
“I principi e valori del nostro marchio sono basati sulla serietà. Per come ci si pone, nel mantenere le promesse a clienti e fornitori, nel continuare a fissare gli obiettivi per la crescita futura. E il tutto deve essere filtrato da: qualità, tecnologia e innovazione”
Già. La tecnologia. È la soluzione a tutto? “No. La tecnologia non basta, serve lavorare su di noi, sul prodotto. Il duro lavoro è alla base di tutto, non l’idea, la fortuna, la tecnologia. È la fatica, la cura, il lavoro costante del gruppo”. Questo è palpabile. Le persone che lavorano in Pastelli si conoscono e sono coscienti che passare insieme otto ore al giorno, più giorni, per più anni, fa passare molto tempo in azienda, per cui è fondamentale creare un giusto feeling. Bisogna credere nelle persone, aggiunge Pamich, nel servizio, nella qualità e nel lavorare in maniera incessante: l’eccellenza è tutto, non solo il prodotto.
Gli altri segreti di Pastelli? L’ideazione, la creazione, il servizio e l’ascolto del cliente. Non è solo il destinatario del prodotto. Fa parte del processo. “Per Pastelli, creare tessuti unici, in grado di soddisfare i clienti per utilizzo e anche per l’immagine dello studio dentistico è fondamentale.” E ci riescono benissimo, visto che sono arrivati a farlo in tutto il mondo, esportando in 52 paesi diversi e anche in posti tanto lontani quanto diversi, come Mongolia e in Siberia!