Abbiamo visto le varie sfaccettature dell’#eccellenzadentale italiana nel nostro tour fino a qui. Oggi invece possiamo conoscere cosa c’è dentro, qual è il motore dell’eccellenza: siamo da Mariotti. Vieniamo accolti a braccia aperte come solo in romagna può capitare da Francesco Mariotti e dal padre. Una storia tutta italiana, partita nel 1973 e passata dal produrre a essere un marchio riconosciuto in tutto il mondo, che cura tutto il prodotto, dal progetto alla realizzazione. Francesco Mariotti ci spiega “Noi siamo costruttori. Costruiamo un prodotto, ma non solo: costruiamo forte relazioni con le persone esterne e interne all’azienda” e non possiamo non notare una cosa: sono tutti giovani, appassionati, competenti e fieri di essere una parte importante di ogni micromotore e fresatore prodotto. E i rapporti all’esterno? Continua Mariotti: “I rapporti con i collaboratori e concessionari sono di vera cooperazione, il rapporto umano con il concessionario è fondamentale: cerchiamo di ascoltarli più possibile, per poter poi dare un buon servizio al cliente finale. Il mercato cambia di continuo e bisogna sempre stare sul pezzo. Abbiamo dei progetti in cantiere abbastanza rivoluzionari e non bisogna mai fermarsi.” Il mercato è cambiato e continua a cambiare. “Il mercato va veloce e le tecnologie anche di più, per questo bisogna essere sempre sul pezzo senza mai rimanere indietro. Se riusciamo a competere sul mercato è perché arriviamo sempre con le cose giuste al momento giusto.” Vogliamo capire il segreto, chiediamo a Mariotti cos’è per lui l’eccellenza dentale. “Eccellenza dentale per me è: semplicità, affidabilità e relazioni. Valori presenti in Mariotti e che sono la base del valore del Made in Italy nel mondo.”
#eccellenzadentale on tour: SARATOGA
Il viaggio di UNIDI alla scoperta dell’ #eccellenzadentale italiana prosegue: siamo da Saratoga, fondata nel 1973 da Bruno Bortolus. Nostro Cicerone, Patrizio Bortolus, che ci racconta come l’eccellenza possa partire anche dal contesto in cui si cresce: è proprio il padre la persona che più l’ha ispirato, avendogli insegnato “la voglia di fare, di costruire e guardare oltre da sempre.“
Lo riscontriamo nel nostro tour in azienda, si nota l’importanza fondamentale della ricerca e dello sviluppo, che ha portato Saratoga alla collaborazione con Pininfarina, forte dell’applicazione di nuovi concetti a nuovi materiali. Il successo non è solo questo: “è declinare i bisogni dei clienti e costruire un prodotto unico, anche se parte da una semplice lamiera“, ci spiega Patrizio Bortolus. “Il mercato è cambiato, le sfide sono sempre più difficili e le esigenze personalizzate. Per questo il mio sogno è che le nostre soluzioni possano essere usati da più dentisti al mondo: abbiamo scelto di rendere il prodotto customizzabile al 100%, è fondamentale essere flessibili e innovativi.”
Un concetto chiaro al mercato. Tanto che il 90% dei prodotti viene esportato all’estero, dall’ormai vicino Oriente, al sempre complesso mercato statunitense. Altra sfida che piace a Saratoga: agli americani non basta la qualità, a loro piace il servizio aggiunto. Ed ecco che l’eccellenza italiana dei Bortolus si fa avanti, creando giusto mix tra prodotto e servizio, nata dalla capacità di ascolto, dalla declinazione delle richieste al prodotto. E il servizio? “Il segreto è essere sempre propositivi e rispondere in tempi brevi“, ci dice Bortolus. “La sfida più grande da vincere è capire tutti i tipi di clienti tutti i giorni, ma per noi è la base: per Saratoga è la persona al centro di tutto il processo, che diventa nostro partner del successo. Io stesso mi metto in gioco personalmente per sviluppare un prodotto, partendo proprio dal cliente. E con le persone che lavorano con me.”
#ECCELLENZADENTALE ON TOUR: PASTELLI
Il tour di #eccellenzadentale prosegue in Veneto. Oggi conosciamo Pastelli, che dal 1978 rompe gli schemi del convenzionale e porta il colore negli studi dentali e non solo. “Benvenuti“, ci accoglie sorridente Gianna Pamich, che ci racconta la storia di un successo che è diventato eccellenza nel suo campo. “Si avvertiva la necessità di un articolo più elegante, più curato per il dentale, e prima… non esisteva nulla. Pastelli prende il nome dai colori, perché furono introdotti per la prima volta in un mondo dove le sfumature non esistevano, era tutto completamente bianco, asettico.”
Visitiamo il luminosissimo stabilimento, la luce fa risaltare ancora di più i (tanti) colori dei tessuti che vediamo. Chiediamo di spiegarci perché Pastelli vuol dire eccellenza.
“I principi e valori del nostro marchio sono basati sulla serietà. Per come ci si pone, nel mantenere le promesse a clienti e fornitori, nel continuare a fissare gli obiettivi per la crescita futura. E il tutto deve essere filtrato da: qualità, tecnologia e innovazione”
Già. La tecnologia. È la soluzione a tutto? “No. La tecnologia non basta, serve lavorare su di noi, sul prodotto. Il duro lavoro è alla base di tutto, non l’idea, la fortuna, la tecnologia. È la fatica, la cura, il lavoro costante del gruppo”. Questo è palpabile. Le persone che lavorano in Pastelli si conoscono e sono coscienti che passare insieme otto ore al giorno, più giorni, per più anni, fa passare molto tempo in azienda, per cui è fondamentale creare un giusto feeling. Bisogna credere nelle persone, aggiunge Pamich, nel servizio, nella qualità e nel lavorare in maniera incessante: l’eccellenza è tutto, non solo il prodotto.
Gli altri segreti di Pastelli? L’ideazione, la creazione, il servizio e l’ascolto del cliente. Non è solo il destinatario del prodotto. Fa parte del processo. “Per Pastelli, creare tessuti unici, in grado di soddisfare i clienti per utilizzo e anche per l’immagine dello studio dentistico è fondamentale.” E ci riescono benissimo, visto che sono arrivati a farlo in tutto il mondo, esportando in 52 paesi diversi e anche in posti tanto lontani quanto diversi, come Mongolia e in Siberia!
#ECCELLENZADENTALE ON TOUR: OMS
Il viaggio di #eccellenzadentale continua. Oggi scopriamo la storia di OMS, che produce l’elemento centrale attorno al quale ruota uno studio, fulcro di tutta la relazione paziente-odontoiatra: il riunito. Ci accoglie in azienda Carla Pedrazzini, che dirige l’azienda dai primi anni duemila, assieme alle sue fidate collaboratrici ed export manager Chiara e Stefania e, con la grande guida di Marco Gobbin, visitiamo l’azienda.
Ci rendiamo subito conto di essere in mezzo alla storia, che diventa eccellenza: dal 1961 OMS si occupa di disegnare e costruire riuniti, in un accurato mix tra comfort e funzionalità. Non parliamo di una poltrona, ma di un sistema complesso che deve garantire qualità nel tempo (pure troppa, questi riuniti durano in eterno!!!, ci dice scherzando Carla Pedrazzini) a un progresso tecnolgico continuo, che consenta di fornire soluzioni che permettano al professionista la massima attività.
Il payoff di OMS ci rende chiara la visione dell’azienda: riuniti attorno a un’idea. Ci è subito chiaro il perché: qui le idee vengono discusse e condivise con tutti. “Sono stata e vengo spesso criticata per questo“, ci dice Pedrazzini, “ma è fondamentale per la realizzazione di un buon prodotto. La nostra eccellenza è data dalla qualità, certo, ma soprattutto dallo spirito che ci mettiamo nel fare le cose“.
Ricerca e sviluppo, importantissime per l’azienda, consentono a OMS di proporre un prodotto diverso dagli altri, in termini di stile e componenti. Una grande sfida in un momento in cui, ci spiegano, il mercato cambia le scelte relative alla tecnologia, ma al tempo stesso, tutti pensano solo al prezzo e non al tipo di prodotto. E qui OMS è nuovamente (e da sempre) controcorrente: le parole d’ordine di un riunito sono stile, eccellenza, complessità, che consentono un’alta percezione del prodotto all’estero e fanno riscontrare un grande entusiasmo per tutte le soluzioni proposte.