#ECCELLENZADENTALE on tour: Il Mulino

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Il viaggio di #eccellenzadentale arriva alla tappa finale: lo studio odontoiatrico. Ci troviamo ad Asti, presso lo studio Il Mulino di Davis Cussotto. Il sorridente Dottore ci accoglie e ci racconta la sua eccellenza. “Il paziente è cambiato, é più informato sul campo, un campo che ha molta competizione per diverse realtà come le grosse strutture, che ragionano in maniera diversa dallo studio classico. In questo momento, bisogna essere manageriali non solo  medici, perché la relazione passa anche dalla tecnologia, che non é solo parte del lavoro, ma proprio del dialogo col cliente. Infatti le tecnologie creano legame tra paziente e curante, e rendono le procedure più semplici e veloci”

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La tecnologia cambia tutto, dal lavoro al rapporto coi clienti. E qual è, chiediamo, il rapporto che dà al dentista la maggiore soddisfazione? ” I bambini son i pazienti più belli, perché il ritorno dal punto di vista umano ci dà una grossa soddisfazione. È importante coinvolgere la famiglia nei giusti e diversi momenti, far capire alle famiglie come raccontare il dentista, il concetto di igiene. Il segreto sta nel giusto approccio psicologico, per fare in modo che il bimbo non diventi paziente ansioso.

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E i pazienti più grandi cosa chiedono? “I pazienti chiedono specializzazione, rapidità, puntualità. Per questo lo studio si deve evolvere, deve avere collaboratori specializzati e una grande attività di segreteria. Bisogna fornire strumenti anche online, come la newsletter, ad esempio anche alle pazienti in gravidanza per fornire loro i migliori consigli. Il digitale cambia il lavoro dal punto di vista relazionale, clinico e diagnostico.”

Qual è l’eccellenza dentale dello studi Il Mulino? “Una corretta procedura clinica, perfetta, aggiornata unita ad una buona comunicazione col paziente.” 

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#ECCELLENZADENTALE ON TOUR: SAVIDENT

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Il tour prosegue. Abbiamo visto l’eccellenza delle imprese che fanno parte di UNIDI e che creano tutto quello che vediamo nello studio del dentista. C’è un passo, molto importante, prima di raccontarvi come funziona la parte della filiera che tutti conosciamo: lo studio odontotecnico. ANTLO ci consiglia di andare a conoscere Savident, a Roma. Veniamo accolti da Lanfredo Santocchi, fondatore del laboratorio nel 1990. “L’odontotecnica è una professione particolare, una missione come un vero prodotto artigianale. Le professioni come la nostra tra sono giovani, hanno 100 anni e sono in continua evoluzione” ci spiega Santocchi.

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Cosa significa essere eccellenti nel vostro campo, chiediamo. “La strada giusta è quella di arrivare al dente naturale, l’aspetto estetico che arriva a dare un sorriso al paziente è la più grande sfida per noi. L’eccellenza dentale per me è l’estetica. Una parola che in se racchiude l’obiettivo del nostro lavoro. Il dentista oggi chiede che la poltrona sia occupata il meno possibile, chiede una collaborazione, bisogna tutelare il paziente ed essere soddisfatti di quello che si fa.”

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E la tecnologia? “A livello professionale e umano la bravura si devono equivalere, siamo bravi nella comunicazione perché siamo molto semplici e diretti. La chiave di volta nell’immediato futuro, è capire che il  mercato è cambiato perché la tecnologia fa parte di qualsiasi attività. Un professionista deve condividere la tecnologia e non farsi distruggere. Queste contano se migliorano la qualità professionale e personale, e nel nostro campo si riscontra una resistenza alla tecnologia perché siamo una generazione a cavallo tra artigianalità e l’impresa.”

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Vogliamo saperne di più, per esempio capire che cosa vogliono gli odontotecnici dal mercato, dalla filiera. “Mi piacerebbe che la categoria fosse più rispettata, bisognerebbe imparare a comunicare meglio e non solo quando c’è un problema. Nella maggior parte dei casi invece è solo per qualcosa che non va, invece servirebbe un rapporto professionale basato sullo scambio di feedback. Infatti è importante riunirsi per fare il punto della situazione, perchè il nostro lavoro è importante come quello del medico, ci piace e per questo dobbiamo essere più uniti.”