PASTELLI-27

Il tour di #eccellenzadentale prosegue in Veneto. Oggi conosciamo Pastelli, che dal 1978 rompe gli schemi del convenzionale e porta il colore negli studi dentali e non solo. “Benvenuti“, ci accoglie sorridente Gianna Pamich, che ci racconta la storia di un successo che è diventato eccellenza nel suo campo. “Si avvertiva la necessità di un articolo più elegante, più curato per il dentale, e prima… non esisteva nulla. Pastelli prende il nome dai colori, perché furono introdotti per la prima volta in un mondo dove le sfumature non esistevano, era tutto completamente bianco, asettico.”

PASTELLI-24Visitiamo il luminosissimo stabilimento, la luce fa risaltare ancora di più i (tanti) colori dei tessuti che vediamo. Chiediamo di spiegarci perché Pastelli vuol dire eccellenza.
I principi e valori del nostro marchio sono basati sulla serietà. Per come ci si pone, nel mantenere le promesse a clienti e fornitori, nel continuare a fissare gli obiettivi per la crescita futura. E il tutto deve essere filtrato da: qualità, tecnologia e innovazione”

PASTELLI-6

Già. La tecnologia. È la soluzione a tutto?  “No. La tecnologia non basta, serve lavorare su di noi, sul prodotto. Il duro lavoro è alla base di tutto, non l’idea, la fortuna, la tecnologia. È la fatica, la cura, il lavoro costante del gruppo”. Questo è palpabile. Le persone che lavorano in Pastelli si conoscono e sono coscienti che passare insieme otto ore al giorno, più giorni, per più anni, fa passare molto tempo in azienda, per cui è fondamentale creare un giusto feeling. Bisogna credere nelle persone, aggiunge Pamich, nel servizio, nella qualità e nel lavorare in maniera incessante: l’eccellenza è tutto, non solo il prodotto.

PASTELLI-21

Gli altri segreti di Pastelli? L’ideazione, la creazione, il servizio e l’ascolto del cliente. Non è solo il destinatario del prodotto. Fa parte del processo. “Per Pastelli, creare tessuti unici, in grado di soddisfare i clienti per utilizzo e anche per l’immagine dello studio dentistico è fondamentale.” E ci riescono benissimo, visto che sono arrivati a farlo in tutto il mondo, esportando in 52 paesi diversi e anche in posti tanto lontani quanto diversi, come Mongolia e in Siberia!

Lascia un commento