Nel 2024 il settore dentale ha mantenuto la stabilità già raggiunta nel 2023, confermando un quadro positivo, a livelli di gran lunga superiori a quelli del 2019. Nonostante ci si potesse attendere un fisiologico rallentamento dopo la fase di assestamento post-pandemica, il mercato ha saputo consolidarsi, dimostrando una buona tenuta e un equilibrio che rappresentano un segnale di maturità e solidità per l’intero comparto.
Di seguito vengono presentati i principali contenuti emersi in occasione della diciannovesima edizione dello Studio di Settore UNIDI, a cura di Key-Stone, tenutasi il 18 giugno a Milano e presentata dal Dott. Simone Gala, Head of Business Development in Key-Stone.
TIENE LA DOMANDA INTERNA DEI CONSUMI, MA FRENANO GLI INVESTIMENTI
Relativamente al mercato interno, il sell-out, ossia il valore degli acquisti di prodotti, servizi e attrezzature da parte degli studi e dei laboratori, è rimasto stabile rispetto al 2023, ed è ormai assestato per il quarto anno consecutivo sulla soglia di 1,7 miliardi. Il raggiungimento di tale livello è sostenuto dai prodotti di consumo e, in particolare, dalle lavorazioni digitali customizzate.
Il mercato di radiologia decresce, così come, sia pur in maniera più contenuta, quello dei riuniti e impiantistica in generale, oltre alle tecnologie CAD-CAM. La flessione più significativa è legata al mondo della radiografia, con un calo repentino di un -24%, si tratta però di un trend complessivo fisiologico dopo i grandi investimenti accelerati dagli incentivi statali negli anni precedenti, che hanno portato a un processo di forte ammodernamento e digitalizzazione, in particolare negli studi dentistici.
I consumabili sono stabili e risentono lievemente di un rimbalzo negativo delle dinamiche inflattive che hanno riguardato gli esercizi precedenti, in particolare per ciò che concerne i prodotti monouso. Prosegue invece il trend positivo degli allineatori, mentre l’Implantologia si stabilizza, nonostante il totale esaurimento della fase espansiva dovuta alla riduzione degli interventi dell’immediato post-Covid, e grazie alla crescente attenzione degli italiani verso la salute orale, in particolare da parte della popolazione più anziana.
ANCORA IN CRESCITA LA PRODUZIONE ITALIANA: +1%
Prima di entrare nel merito del settore produttivo dentale, occorre segnalare che nel 2024 il comparto manifatturiero italiano ha registrato una flessione significativa rispetto al 2023, con una contrazione complessiva della produzione industriale del 3,5% su base annua. Questa diminuzione ha interessato quasi tutti i settori, ad eccezione di quello energetico e, in misura minore, di quello alimentare.
Nonostante ciò, nel 2024 la produzione industriale del settore dentale in Italia ha superato 1,3 miliardi di euro, registrando una crescita dell’1% rispetto all’anno precedente. Si conferma così un trend di sviluppo costante, con un tasso medio annuo di crescita (CAGR) stabile al +5% dal 2011. Il comparto produttivo mantiene inoltre un livello di attività superiore di oltre il 30% rispetto ai volumi pre-pandemia del 2019, consolidando così la sua posizione su valori strutturalmente più elevati.
L’EXPORT SUPERA I 900 MILIONI DI EURO
Relativamente alle esportazioni totali del paese, nel 2024, l’Italia ha registrato una lieve flessione complessiva delle esportazioni, con un calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente.
Anche in questo caso, in controtendenza, il dentale mostra un andamento positivo, nel 2024, infatti, le esportazioni del comparto manufatturiero del settore hanno superato i 900 milioni di euro, con una crescita del 2%, e un valore quasi raddoppiato in un solo decennio.
Emerge una forte incidenza delle attrezzature, che rappresenta la componente principale delle esportazioni. Tuttavia, anche i prodotti di consumo — in particolare quelli del comparto chimico e farmaceutico — rivestono un ruolo significativo. Complessivamente, il segmento tecnologico (che include le attrezzature per clinica e laboratorio) pesa per il 55% sul totale delle esportazioni, confermando il forte appeal del made in Italy nel mondo tecnologico ma anche l’ottima performance delle aziende italiane che investono per aumentare la propria presenza internazionale.
Secondo Roberto Rosso, fondatore e Presidente Key-Stone, il 2024 è stato il primo vero anno di “nuova normalità”, dopo lo shock industriale connesso alla pandemia, che ha creato non poche turbolenze dovute alla recessione iniziale e all’anomalo rimbalzo successivo. Una situazione che, fortunatamente, è stata gestita con saggezza dalle aziende italiane, le quali, comprendendone la natura congiunturale, si sono strutturate al fine di garantire la capacità produttiva iniziale e la gestione di questa nuova fase di assestamento. Una nuova fase nella quale fattori chiave di successo saranno la propensione all’internalizzazione e la competitività, in vista di una sfida che si sposta sempre di più verso il confronto virtuoso con gli emergenti competitori asiatici.
“I risultati emersi dallo Studio di Settore UNIDI rappresentano un segnale molto incoraggiante per il comparto dentale italiano. In un contesto macroeconomico non privo di criticità, il settore ha saputo confermare la solidità raggiunta negli ultimi anni, mantenendo livelli ben superiori al periodo pre-pandemico. È un chiaro segno di maturità e capacità di adattamento” afferma Fabio Velotti, Presidente UNIDI.
“La leggera flessione degli investimenti in tecnologia, che rientra in una dinamica fisiologica dopo gli incentivi degli anni scorsi, non ridimensiona affatto la forza del comparto, che continua invece a mostrare segnali strutturali positivi: dalla stabilità del consumo interno alla crescita della produzione nazionale, fino all’ottimo andamento dell’export.
È proprio quest’ultimo dato, insieme alla tenuta dei consumabili e al progresso nelle lavorazioni digitali, a confermare il valore della filiera italiana nel panorama internazionale. UNIDI continuerà a sostenere l’internazionalizzazione, la competitività e l’innovazione delle nostre aziende, con la consapevolezza che la vera sfida oggi è saper crescere in modo sostenibile, affrontando con lucidità e coesione i cambiamenti in atto nei mercati globali.
Il nostro settore ha dimostrato di saper reagire con responsabilità e visione strategica. Dobbiamo continuare su questa strada, valorizzando le eccellenze del Made in Italy e rafforzando il dialogo tra industria, professionisti e istituzioni.”